Che gusto ha una tazzina di caffè fumante? O una barretta di cioccolato fondente? non chiedetelo ad un fumatore perché probabilmente non saprà rispondere. Tra gli effetti più immediati causati dal fumo infatti c’è sicuramente l’alterazione dei sensi di gusto e olfatto.
In particolare, secondo uno studio recentemente pubblicato su Chemosensory Perception (Springer) e condotto da Nelly Jacob dell’Ospedale Pitié-Salpêtrière APHP in Francia con 451 volontari (fumatori, ex-fumatori e non fumatori) normalmente i fumatori non riescono ad avvertire l’amaro, se è in concentrazioni basse. Di conseguenza, non possono apprezzare appieno il sapore di una tazzina di caffè. Dai risultati è emerso che il fumo non ha avuto influenza sulla capacità di una persona di riconoscere i sapori salati, dolci e acidi ma sul sapore amaro invece sembra aver prodotto conseguenze negative.
Da tempo era noto come le sostanze tossiche presenti nel tabacco e il relativo fumo, causa una perdita del gusto nei soggetti che fumano molto. Sembra che il tutto provochi addirittura dei cambiamenti strutturali nella lingua a livello delle papille fungiformi, in cui si trovano le papille gustative. Secondo il team di ricerca il problema sarebbe dovuto all’accumulo nel corpo di alcuni tipi di tabacco o prodotti della combustione che possono ostacolare la rigenerazione delle papille gustative. Il risultato è la compromissione della capacità del singolo individuo di riconoscere alcuni gusti, anche dopo aver smesso di fumare.
Nella maggior parte dei casi, basta cambiare il proprio stile di vita per migliorare il senso del gusto. Gli ex-fumatori iniziano a recuperarlo già due giorni dopo aver smesso di fumare.